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L'invasione svedese nel neo-Prog non cominciò con gli Änglagård, come molti pensano, ma 10 anni prima con questo gruppo che ha dato vita a dischi memorabili per la loro bellezza assieme ad altri menzionabili solo per avvertire di starne lontani... senza vie di mezzo. Da alcuni anni i nostri stanno orientando le proprie forze verso un territorio di ricerca e di rottura sonora che prescinda dalle esperienze sinfoniche e jazz-rock passate, in favore di qualcosa che può essere accostato al lavoro degli ungheresi After Crying e definibile, piuttosto superficialmente per la verità, chamber rock. In effetti "Mind - vol. 1" (seguirà il vol. 2? Speriamo di sì) presenta anche spunti furiosi di chitarra e momenti di ritmicità intensa; così diversi forse dal Progressive rock come lo si intende comunemente eppure così facilmente identificabile come tale, anche senza dover per forza sfruttare la definizione di musica di ricerca e in costante progresso.
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