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E' un peccato che gli appassionati del progressive finiscano spesso con l'ignorare tante belle proposte di gruppi magari poco conosciuti, ma che vanno al di là di quei cliché che molti, erroneamente, riconoscono come caratteristiche fondamentali del genere. Mi riferisco a quella definizione che vede il progressive rock come sinonimo di canzoni lunghe, cambi di tempo e di atmosfera, momenti strumentali e vari riferimenti alla musica classica. Finisce così che molti si facciano influenzare dalla promozione che molti gruppi che perseguono queste sonorità riescono ad ottenere e si ritrovano ad ignorare, perdendosi album di grande spessore, alcune bands che offrono prodotti di assoluta eccellenza. Gli Isildurs Bane, svedesi, vantano una carriera di assoluto rilievo, iniziata sul finire degli anni '70, eppure ancora oggigiorno non sono in moltissimi a conoscere questo gruppo di classe decisamente superiore a molti dei più reclamizzati gruppi odierni. Dopo il bellissimo album "Mind vol. 1", uscito nel 1997 ed ultima fatica in studio di una carriera in cui sono stati esplorati i territori del prog sinfonico, del jazz-rock, del folk e della sperimentazione, si attendeva con una certa curiosità il seguito che gli Isildurs Bane avrebbero realizzato. Terminata l'attesa, il gruppo svedese ci delizia con un doppio cd dal vivo ampiamente ritoccato in studio, che offre un saggio incredibile delle capacità della band. Se "Mind vol. 1" era incentrato principalmente su composizioni di matrice zappiana, col secondo volume si cerca e si ottiene un connubio riuscitissimo tra progressive rock e musica classica, senza disdegnare contaminazioni con altre forme musicali. Tutto ciò è favorito dalla ricca strumentazione, al limite della grande orchestra, che si aggiunge a quella classica rock. I due cd, lunghissimi, vedono brani degli album in studio riarrangiati magnificamente, con grande gusto e raffinatezza, senza mai cadere nel kitsch. Le splendide evoluzioni che si susseguono nelle due ore e mezza di musica presenti nei cd permettono al gruppo di raggiungere vertici di tale bellezza come difficilmente accade nel panorama odierno. Un album quindi assolutamente straordinario, che dimostra come ancora oggi si possa realizzare del progressive di altissima scuola.
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