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DJABE Unplugged at the New Orleans Gramy Records 2003 UNG

Gli ungheresi Djabe si sono fatti conoscere in ambito progressive grazie alla presenza di Steve Hackett nel loro ultimo album in studio "Táncolnak a kazlak", ma sono attivi già dal 1996 ed abbastanza noti nell'ambiente della fusion dell'Europa dell'Est, dove negli anni recenti hanno ricevuto non pochi riconoscimenti. La loro più recente prova discografica è rappresentata da questo disco dal vivo registrato nel 2002 al New Orleans, il più noto locale jazz di Budapest. Il doppio cd in questione è davvero emozionante ed evidenzia nuovamente le grandi capacità dei musicisti di abbracciare ed unire musica jazz e world in una proposta a suo modo progressiva. Nell'ampio parco strumenti utilizzato dai Djabe è per l'occasione presente un nutrito numero di percussioni, abbondantemente utilizzate per creare un atmosfera coinvolgente che consente di aprire ogni frontiera musicale, facendo convogliare nelle note eseguite un alone di magia che raggruppa i più disparati generi. Non è un caso che in vari brani la band sia raggiunta sul palco da Saïd Tichiti, musicista di origine marocchina, ma da tempo stabilitosi in Ungheria e che indirizza ulteriormente le composizioni verso la world music con la sua calda voce e strumenti caratteristici quali djembe e gembri. Ma la proposta dei Djabe comprende un po' di tutto e si possono ascoltare delicati pezzi orientati verso il jazz e guidati dalla tromba o dal flicorno, ma anche momenti vicini alla new age oppure davvero indefinibili e non distanti dal prog, in particolare quando si avverte l'interazione tra elegantissime note di piano, l'ottimo lavoro del violino, lo spettacolare basso di Támas Barabás e la chitarra di Attila Égerházi. Non ci sono attimi di stanca, né cali di tensione; i musicisti suonano alla grande permettendo un susseguirsi di emozioni, che si conclude con gli oltre ventuno minuti del brano che ha come titolo il nome del gruppo, "Djabe", e che è felice momento in cui si può ascoltare una sequenza di avvincenti parti soliste. Da aggiungere anche che il primo dei due dischetti presenta una parte interattiva con video dal vivo, foto e informazioni sul gruppo che possono essere visti tramite computer. Forse non a tutti gli appassionati progressive può interessare un prodotto di questo tipo, ma sono certo che gli amanti del genere con la mentalità più aperta non faranno fatica ad apprezzare questo live ricchissimo ed entusiasmante che in oltre un'ora e tre quarti non può che suscitare impressioni estremamente favorevoli.

 

Peppe Di Spirito

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