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Le Orme non sono mai state generose con i fan nel pubblicare album dal vivo. A parte lo storico “In Concerto” del 1974 e “Live in Pennsylvania” del 2008, nient’altro è stato dato alle stampe, eccetto queste registrazioni pirata risalenti ad un periodo compreso tra il 1975 e il 1977. Pubblicato in Giappone come bootleg più di vent’anni fa dalla King Records, “Live Orme” è stato ristampato recentemente dall’italiana Black Widow, con un’azione meritoria valorizzata dall’inserimento di cinque bonus track suddivise tra i due cd.
Ci troviamo nel periodo di graduale abbandono da parte del gruppo dei suoni del rock progressivo che stregarono gli appassionati tra il 1971 ed il 1974. Dopo “Contrappunti”, le differenze principali evidenti erano il suono più “americano” di “Smogmagica” e una certa tendenza a semplificare arrangiamenti e temi musicali prediligendo una forma canzone di classe. Se ciò accadeva in studio, come si presentavano dal vivo Le Orme? Questo doppio album sembra fornire una risposta esaustiva, catturando in parte dei brani lo show noto come “Rock-Spray”, sorta di spettacolo musical-teatrale ideato con l’intenzione di prendere in giro i miti del rock (sono presenti nel secondo cd brevi citazioni di “Whole Lotta Love” e “Aqualung”), e dimostrando che dal vivo i quattro sapevano ancora graffiare.
Si tratta di un bootleg, la registrazione quindi non è eccezionale, ma è più che accettabile e in alcuni punti rivaleggia con quella, ugualmente povera, del live ufficiale di pochi anni prima. Le Orme sembrano essere in gran forma, con il compianto Germano Serafin alla chitarra che decora i brani storici con gusto e senza invadenza, e con lo splendido drumming di Michi de Rossi molto in evidenza. I titoli sono quelli storici, tanto che la tracklist potrebbe essere quella di un corposo best-off. Le Orme, intese come band cardine del prog italiano non deludono, con lunghe cavalcate strumentali eseguite con intensità, alternate alle consuete ballate di “Gioco di Bimba”, “Frutto Acerbo” e “Amico di Ieri”. Ci sono poi, tra le altre cose, una bella versione condensata di “Felona e Sorona”, un paio di brani tratti da “Verità Nascoste” e “Truck of Fire”, brano già presente come inedito su “In Concerto”. Il tutto è eseguito con sincerità e perizia, intensità e cura per gli arrangiamenti, da musicisti talentuosi e capaci, se mai ci fosse ancora bisogno di ricordarlo.
“Live Orme” è senz’altro un documento storico, già conosciuto dai collezionisti e ora ripulito nei suoni (si fa per dire) e rimpolpato nel contenuto. Chi ama il periodo d’oro del progressive italiano ne rimarrà senz’altro affascinato, ed eviterà, probabilmente, di fare improbabili paragoni con il nuovo corso delle Orme rappresentato dalla voce di Jimmy Spitaleri. Chi vuole semplicemente ascoltare Le Orme dal vivo al top, non può lasciarselo sfuggire.
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