|
Dovremo abituarci ai vari nomi che si succedono per le incarnazioni artistiche di Andrea Monetti; e così, dopo gli Amanita e gli Arjuna, abbiamo ora i Ku. Il cambio di monicker non appare affatto pretestuoso, giacché qui si vanno a sondare territori diversi rispetto al passato, pur limitrofi nel senso della comune matrice prettamente seventies. Le otto tracce, tutte strumentali, sono nitide improvvisazioni sull'onda di un'attitudine free/freak genuina, mai leziosa od artefatta. Punti di riferimento sono certo l'underground tedesco, versante Agitation Free di "The Other Sides Of", come anche il jazz-rock di Traffic e Nucleus. In tale ambito va inquadrata la maiuscola performance del batterista Graziano Morretta, sulle cui preziose ed elaborate trame va ad inserirsi il flauto di Monetti, che regala una sensazione di accessibilità melodica, e la chitarra dell'ex-Amanita Andrea Bolognesi, che talvolta si lancia in curiose divagazioni simil-funky. Ne escono dei dedali sonori in cui è oltremodo piacevole perdersi. Il disco, che di primo acchito parrebbe un po' ostico e cerebrale, è capace addirittura di trascinare, se si entra nei moduli esecutivi della band. E sicuramente gli amanti di Henry Cow e del Canterbury colto ne fruiranno con soddisfazione. Contatti: Andrea Monetti, Via del Porto 10, 40122 Bologna; tel. 051.252755.
|