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Dopo due apprezzatissimi album in studio che hanno mostrato un gruppo in grado di ricreare atmosfere non distanti da un certo rock sinfonico oscuro in auge in Italia negli anni '70 (Museo Rosenbach, Balletto di Bronzo, Biglietto per l'Inferno, ecc.), la Maschera di Cera esce allo scoperto con questo lavoro dal vivo che sfiora gli ottanta minuti. Diciamo subito che ogni dubbio è dissipato: questa band non è esclusivamente da studio, come inizialmente il progetto poteva far credere. Anche nella dimensione live Zuffanti e compagni si destreggiano alla grande e chi ha avuto la fortuna di vederli in concerto potrà confermare. Questo cd, che testimonia uno spettacolo tenuto in Belgio nel 2003, ci fa ascoltare musicisti in gran forma, capaci di ricreare sul palco quelle suggestioni già impresse nei lavori in studio. Macor è un tastierista sopraffino (eccezionale sia nei passaggi più tecnici, che nei momenti più delicati e di atmosfera), Monetti un flautista funambolico, spumeggiante e perfettamente a suo agio dal vivo, pronto com'è a far "viaggiare" il suo strumento, Crovaglia si conferma un grande cantante di assoluto spessore, decisamente tra i migliori in Italia; Di Tollo, ultimo arrivato, suona con passione e sudore dietro i tamburi e di Zuffanti, ormai, basta il nome... Si succedono splendide composizioni, con l'apice raggiunto proprio da "La Maschera di Cera", suite che rappresenta al meglio il gruppo e la sua proposta vintage. Le emozioni durante l'ascolto, per chi ha già avuto modo di assaporare al meglio i due precedenti cd, sono garantite. Un unico neo: una qualità di registrazione non proprio esaltante.
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