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Detto tutto d'un fiato: ritengo che questo (che è il sesto) sia il più bell'album dei French TV e penso anche che sia tra i 5 più bei dischi degli ultimi due anni. Ciò può apparire strano (o sospetto) se si pensa che in buona parte quest'album è composto da covers o comunque brani non originali, ma penso che l'interpretazione che Mike Sary ed i suoi costantemente mutevoli compagni d'avventura ne danno sia un marchio di fabbrica decisivo. A dir la verità il buon Mike stavolta, avendo a disposizione un set di collaboratori di qualità ed affiatato (anche se probabilmente, come sempre, provvisiorio) si limita a fare il Fripp, ovvero a sovrintendere le operazioni lasciando la scena ad altri, pur riservandosi alcuni spot in prima persona. Si suol dire che chi ama il new Prog o il buon vecchio Prog sinfonico dovrebbe, per il suo bene, stare alla larga dai French TV; penso che questa visione sia troppo semplicistica e di certo suscettibile di smentite. In questo disco trovate buon vecchio Prog sinfonico e anche sonorità moderne tutto sommato, ma il tutto inserito nel solito contesto jazzato/Canterbury e soprattutto pazzerellone del gruppo. Se non restate spiazzati al primo ascolto e alla atmosfere tipo Mission Impossible di "The secret life of Walter Riddle", potrete godere di un grande brano come "The Odessa steps sequence", qualcosa che può fornirvi la chiave giusta di lettura per interpretare la musica della band se ne siete a digiuno, dopodiché potrete gustarvi i due successivi e deliziosi brani e la coverona finale dei Zamla Mammas Manna, e poi ricominciare daccapo l'ascolto, ma stavolta con un altro spirito. Cercate dunque di scoprire questo gruppo che non ha mai rinunciato ad essere intelligente e che spero finalmente che raccolga i frutti di un lavoro ormai quasi ventennale.
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