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THIEVES' KITCHEN |
Head |
autoprod. |
2000 |
UK |
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Anche in questa prova non mancano le capacità e l'ambizione nel formare brani decisamente lunghi e lavorati. Non si tratta però di tecnicismi alla fine indigesti ma partendo da una chiara influenza di rock progressivo moderno, e qui posso citare gli Enchant di "Wounded", il gruppo tiene in continua considerazione l'aspetto melodico diluendo la struttura in modo scorrevole. Anche per loro bisognerà aspettare qualche tempo per rendere la formula più personale ma nel frattempo possiamo godere di un esordio accattivante. Il suono è molto pulito e anche l'aggressività si fa sentire al momento giusto. Forse il voler realizzare brani lunghi che però non hanno la forma narrante di una suite può stancare un po'. Questo però rimane un aspetto che non riguarda totalmente il solo risultato ma anche le attitudini di chi ascolta. Ricordiamo che in questo gruppo suona il batterista dei Grey Lady Down e questo denota una scelta precisa nel genere presentato. Non possiamo dire che negli ultimi anni l'Inghilterra sia stata protagonista nella fusione tra progressive e hard rock ma sembra più una landa desolata per questi ultimi che vengono a volte giudicati come casi isolati. I TK forse non vi garantiscono, almeno per ora, grosse sorprese ma la loro musica ha le carte in regola non solo per rappresentare degnamente il genere ma anche per offrire un valido frammento sonoro. P.S.-Il chitarrista, Phil Mercy, ha inciso un album solista (Fear of Fantastic Fligh) per la Mellow nel 98.
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Gerald Crich
Collegamenti
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THIEVES' KITCHEN |
Argot |
2001 |
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