|
Eccomi qua a dire due parole benevole su questo disco che mi ha ben impressionato. La parola d'ordine del gruppo capitanato da Karl Groom (l'alter ego chitarrista di Clive Nolan) è ovviamente progressive-metal. Tuttavia, nonostante questo genere sia assai inflazionato in questo periodo, il disco in questione ha delle punte di notevole originalità, soprattutto nell' uso delle tastiere, che qui hanno un ruolo importante in più brani e non fanno da semplice tappeto alle cavalcate elettriche. La linea del disco è comunque abbastanza "cattiva", e anche le suddette tastiere hanno suoni aggressivi e acidi. L'opener "Light and space" rende già bene l'idea di tutto il disco. L'unica cosa che non mi convince è la voce, troppo convenzionale a mio avviso: Damian Wilson era un' altra cosa! Comunque un ottimo prodotto.
|