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Abbandonata la scena genovese che lo aveva visto protagonista, alla batteria, in numerosi progetti come La maschera di cera, Höstsonaten, e che lo aveva “aiutato” per il suo splendido esordio solista “L’uomo trasparente”, Maurizio Di Tollo continua la sua evoluzione stilistica e si rimette nuovamente “a nudo” con “Memorie di uno sparring partner”. Anche per questo secondo sforzo solista, notevole è il parterre de rois degli ospiti: da Vittorio Nocenzi a David Rhodes ed ancora Roberto Gualdi e Ged Lynch solo per citare i più conosciuti. Testi importanti e “pesanti”, malinconici, che affrontano le disillusioni dell’amore, i soprusi del potere, i privilegi di pochi e le sofferenze di molti, tutto ciò senza vedere , magari in lontananza, la fine del tunnel. Un viaggio introspettivo, doloroso a tratti, affrontato con sensibilità e raffinatezza, ma anche con rabbia e soprattutto schiettezza, merce rara ai giorni nostri, dove sono l’opportunismo e l’interesse a spadroneggiare. Siamo lontani, lontanissimi, dal Di Tollo (prog) rocker (che amiamo ed abbiamo amato) comunque aperto al mondo musicale più “nobile” e di qualità, ma anche lontani da “L’uomo trasparente” di pochi anni fa. Un viaggio ancora più “cantautoriale” (nell’accezione più valida del termine), ma senza dimenticare di porre altrettanta cura agli arrangiamenti ed all’aspetto musicale. Quindi non stupiscono affatto lo struggente inserto del pianoforte di Vittorio Nocenzi in “Se questo è l’amore”, il “solo” di synth di Eros Cristiani in “Il cielo è un uomo solo”, il rock deciso ed immediato di “Il poeta”, la ballata intimista di “La vita buona”, i riff secchi in “I padroni del vapore”. Quel che colpisce di più è comunque la “penna” lucida, graffiante ed ispirata di Di Tollo che delinea da par suo spaccati di vita non semplici da affrontare senza scadere nei luoghi comuni sempre in agguato. Certo il musicista-batterista ci manca non poco, e non sappiamo se lo rivedremo in altri progetti di gruppo, ma questa “nuova” versione è degna di rispetto e di essere conosciuta ed affrontata con mente libera e senza pregiudizi. Numerosi ascolti vi immergeranno in questa nuova dimensione e, forse, alla fine converrete con me che “Memorie di uno sparring partner” è un titolo che sta un po’ stretto…. meglio “Memorie di un artista”…
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