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Che altro dire dei Camel che non sia stato già detto? Il loro progressive raffinato, dalle sognanti melodie e con l'eleganza chitarristica del leader Andy Latimer ha affascinato più di una generazione. E in questo 2002 in cui si celebrano i loro trenta anni di attività riescono allo scoperto con un nuovo album dedicato a Peter Bardens, che fino al '78 è stato l'altra mente del gruppo e che è scomparso all'inizio dell'anno a causa di un male incurabile. Sette tracce fanno parte di questo "A nod and a wink", cd che non cambia di una virgola la proposta del Cammello, che si mantiene invariata offrendo la consueta sicurezza qualitativa. Forse non tutte le canzoni sono ispirate (come è stato fatto osservare: che Latimer abbia accelerato i processi di realizzazione del lavoro per farlo uscire a tempo in occasione del trentennale?) e sono soprattutto le melodie vocali a non essere sempre convincenti. Ma quando i musicisti si lanciano nei passaggi strumentali la magia viene fuori ancora una volta. Latimer ha trovato un ottimo nuovo compagno d'avventura nel tastierista Guy LeBlanc (che guida i canadesi Nathan Mahl), la cui collaborazione era nata in occasione del tour di "Rajaz". LeBlanc fa sentire il suo apporto anche nel nuovo album, nel quale, anche se mancano brani realmente memorabili e non vengono raggiunti gli standard degli anni '90, il tocco del chitarrista, i passaggi di flauto e gli intrecci con i tasti d'avorio hanno il fascino di sempre e difficilmente deluderanno gli amanti della band. Come si suol dire: la classe non è acqua.
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