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Già da un po' di anni Colin frequenta spesso e volentieri la Polonia, come si può evincere dalle numerose collaborazioni con i musicisti di questa nazione. Era naturale che prima o poi l'artista inglese dovesse trovare sulla sua strada il leader degli SBB Jozef Skzrek, un vero e proprio monumento nazionale della musica prog polacca. Lo scenario che ospita questa collaborazione è a dir poco particolare: i due musicisti si sono infatti incontrati, il 29 Agosto del 2004, davanti ad un folto pubblico, al Planetarium di Chorzow mettendo assieme i pezzi preferiti del proprio repertorio, riarrangiati per l'occasione, e abbandonandosi anche ad improvvisazioni strumentali ispirate dalla proiezione di immagini cosmiche. Ecco quindi riunite assieme la voce di Colin e quella di Jozef, la chitarra acustica del primo e le leggendarie tastiere del secondo: due universi che si incontrano si potrebbe dire. Nell'esibizione i due artisti convogliano il proprio bagaglio di esperienza musicale e, nell'atmosfera calda ed accogliente di un pubblico accorso appositamente per acclamarli, la miscela dei suoni assume dei contorni quasi surreali. In alcuni casi il connubio è perfetto e sembra quasi di ascoltare un amalgama fra una versione unplugged e povera dei Camel ed il robusto sapore elettronico dei sintetizzatori tipico degli SBB. Un esempio affascinante potrebbe essere rappresentato dalla romantica "Goodbye to Albion" o da una "Refugee" appassionata gettata in pasto come bis ad un pubblico in delirio. La sensazione è che l'evento sia stato catturato senza troppi ritocchi, lasciando pure le imperfezioni del momento, come se fossero frutto dell'atmosfera magica dell'occasione. Poco importa se i microfoni non sono regolati al meglio, se qua e là si avverte qualche sbavatura: tutto fa parte del gioco di complicità che si instaura fra i musicisti ed il proprio pubblico. La track list comprende un totale di 4 canzoni del repertorio di Colin ("As Far As I Can See" e "Denspansar Moon" oltre a quelle già citate) e 5 canzoni di Jozef. A questi pezzi più canonici fa da preludio un'improvvisazione di ispirazione cosmica intitolata, con scarsa fantasia, "Star Overture" e si va ad aggiungere anche la rielaborazione di un canto popolare funebre delle Bahamas ("I Bid You Goodnight"). L'album ha certamente un suo fascino e per un po' si riesce ad immedesimarsi nell'atmosfera magica della serata; alla lunga comunque finisce col prevalere nella mente dell'ascoltatore soprattutto l'immagine mentale dei globi stellari rotanti proiettati sulla volta del Planetarium.
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