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Quello di "Estrazioni" può essere considerato come un vero e proprio viaggio nel tempo e nel mondo degli Arti e Mestieri, quasi a celebrare il trentennale del loro esordio, avvenuto nel 1974 con "Tilt". Dopo sei lustri la band dimostra ancora una classe fuori dal comune, per merito di musicisti che hanno dalla loro talento, esperienza e fantasia. Una manciata di brani nuovi, alcune composizioni che risalgono al periodo successivo al secondo lavoro "Giro di valzer per domani", un rifacimento di "Gravità 9:81", cavallo di battaglia del gruppo, e un omaggio al grande Demetrio Stratos con un particolare arrangiamento della sua "Flautofonie". E' questo il contenuto di "Estrazioni", ovvero 42 minuti di ottima musica, in uno stile inconfondibile che oltre a prevedere la consueta miscela di rock e jazz, con le melodie mediterranee che spesso impregnano i dischi di prog italiano, denota anche una ricchezza timbrica sfruttata nel migliore dei modi. Nelle undici tracce che compongono questo cd la chitarra, le tastiere, il violino e i fiati vanno a cercarsi e a intrecciarsi magicamente con abilità e con effetti sonori estremamente gradevoli, favoriti anche dal drumming potente ed estroso di Chirico. Quando le strade del progressive e del jazz finiscono con l'incrociarsi è facile cadere nella trappola del manierismo, delle soluzioni formali troppo fini a sé stesse. Ma non è certo il caso degli Arti e Mestieri, capaci di esibire ancora oggi una vitalità ed un'energia grazie alle quali evitano ogni clichè e permettono di far avvicinare generi e stili diversi con una semplicità impressionante.
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