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Che anche in Messico si sia risvegliata la voglia di suonare Rock Progressivo? Assieme a MARCO i CAST sono infatti una delle due nuove proposte che provengono dal paese centroamericano, tradizionalmente non molto incline a questo genere musicale. I settanta minuti di musica contenuti nel CD traggono palese ispirazione dai maestri del rock romantico dei seventies, anche se il tutto passa poi attraverso schemi che ricordano più da vicino il primo new prog inglese. Se mi è permesso azzardare il paragone, direi che questi CAST finiscono talvolta col somigliare ai nostri THEATRE (oltre che ai vari IQ, GENESIS e, a volte, GENTLE GIANT), la cui musica può essere appunto descritta più o meno in tali termini. Niente di nuovo quindi, ma la proposta della band messicana, pur rifacendosi a canoni già ampiamente sfruttati, riesce comunque a catturare l'attenzione in più di una occasione. Degni di menzione brani come "Rest in your nest", "At last alone", lo strumentale "Athens" e la conclusiva "Chris Col", brano dall'incedere più energico che probabilmente avrà una buona presa in concerto. E la lista potrebbe ancora allungarsi, visto che ad ascoltarli bene i van brani del CD contengono tutti delle ottime idee. Ho comunque l'impressione che le notevoli potenzialità insite nella musica dei CAST non siano state sfruttate sino in fondo, e che il risultato avrebbe potuto essere ancora migliore se si fosse cercato di dotare di una maggiore identità individuale le singole composizioni, che così come sono finiscono spesso col somigliarsi tra loro. E da questo punto di vista il gruppo non è certo aiutato da una registrazione che sovente finisce con l'impastare il suono ponendo un freno all'incisività dei singoli interventi. Giudizio nel complesso positivo per un album che rivela le sue caratteristiche solo dopo un certo numero di ascolti; l'acquisto non è da disprezzare anche se i CAST hanno bisogno ancora di maturare per essere in grado di proporre qualcosa degno di esser ricordato negli anni.
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