|
Puntuale come un pendolino arriva sul primo binario il settimo album in studio del gruppo guidato da Alfonso Vidales. Dopo la gran bella prova di "Beyond reality", aspettavo con ansia questo seguito e non posso dire di essere rimasto deluso. "Angels and demons" è forse un po' inferiore al precedente lavoro, ma solo perché questo raggiungeva livelli davvero notevoli. Anche se la struttura dei brani è un po' più semplificata (non ci sono suite, ma non mancano comunque composizioni di ampio minutaggio), la musica è grosso modo sullo stesso tenore, con qualche picola differenza. Mancano innanzi tutto quegli spunti jazzati che avevano donato un quid in più alle ultime composizioni dei Cast; c'è un maggior spazio dedicato alla musica rispetto al cantato... anche se questo gap era già piuttosto ampio a dire il vero. I Cast non producono musica particolarmente originale: si tratta di un Prog sinfonico d'ispirazione genesisiana (ma con batteria quasi heavy) senza tutto sommato molte pretese di originalità, ma il gusto e la sapienza nel costruire melodie ed atmosfere sono riusciti a farmi entrare nel cuore questo gruppo ormai già da tempo, a dispetto degli album a ritmo serrato che vengono messi in circolazione.
|