|
E' innegabile che si tratti di un bel disco... almeno se amate alla follia il Prog sinfonico, naturalmente. E' altrettanto innegabile che questa reunion dei Kaipa sia poco più di una farsa. Si tratta nulla di più di una collaborazione tra Roine Stolt e Hans Lundin, chitarra e tastiere storici dei Kaipa, ognuno dei quali oggigiorno ha, come sappiamo, i propri gruppi, con l'aggiunta di qualche altro musicista a far da paggetti, tra i quali l'ormai onnipresente Jonas Reingold al basso e, cosa piuttosto interessante, Patrik Lundström dei Ritual alla voce. Musicalmente l'album si traduce in pratica in un nuovo album dei Flower Kings: possiamo riconoscere ogni minuto, ogni secondo di questo disco come frutto dell'ormai consolidato stile di Stolt. Lundin offre il suo pur valido contributo, in modo egregio tutto sommato, ma non so quanto di suo ci sia negli 11 brani dell'album; difficile dirlo, dato che, col suo gruppo (gli Hagen) suona un genere molto diverso. La cosa interessante risulta ascoltare il cantato di Patrik su una musica prettamente Prog, cosa che purtroppo con l'ultimo album dei Ritual non è avvenuto; forse il vero punto forte di "Notes from the past", anche se le parti cantate non sono certo preponderanti, lasciando ampio spazio alle ampie melodie strumentali. Si tratta di un buon disco, come dicevo in inizio, ancorché non eccezionale; peccato che si sia voluto scomodare un nome così storico per il Prog mondiale da mettere sulla copertina. Se ci dimentichiamo un attimo di questa cosa, possiamo godere dell'ascolto di un disco che non rivoluzionerà certamente la vostra collezione, ma che in essa s'inserirà degnamente, anche se non certo ai primi posti.
|