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Mito del progressive francese, cantante e trascinatore dei grandi Ange, negli storici seventies così come nel presente, Christian Decamps sforna questo disco in cui sembra volersi cimentare come musicoterapeuta! Sicuramente può essere definito come uno dei lavori più stravaganti che abbia mai realizzato, basti pensare che si tratta di un album interamente suonato con le tastiere e che per l’occasione il vocalist in dieci brani canta su uno solo! Non so quanto sia serio e quanto piuttosto abbia puntato sull’ironia in “Psychédélice” (io preferisco propendere per la seconda ipotesi): nel libretto allegato al cd, vediamo infatti che Decamps si presenta come “Dottor Psyché” della “Facoltà di Medicina del Sogno e della Musica che cura”. Si possono poi leggere una serie di prescrizioni che culminano con la speranza “Possa la musica portarvi la pace e la serenità”. Inoltre il titolo dell’album è ingannevole. Non aspettatevi nulla di psichedelico! Musicalmente non abbiamo nulla di trascendentale, nessuno spunto particolare che possa dare la sensazione di un qualcosa di serio/mistico/filosofico. Quella che si va ad ascoltare è una semplice proposta che mescola rock sinfonico e new-age, che non esalta, ma che tutto sommato si lascia ascoltare con un certo piacere, che mantiene una certa rilassatezza per cinquanta interi minuti, che emana atmosfere curiose e dai timbri moderni, con ritmi elettronici pacati e mai sopra le righe. Il risultato finale? Mah… difficile esporsi più di tanto. Non siamo certamente al cospetto di un capolavoro. Altrettanto sicuramente possiamo affermare che il cd non è un obbrobrio al quale non bisogna avvicinarsi. Sono dell’idea di vedere il disco come un divertissement di Decamps, un piccolo sfizio da togliersi, un qualcosa di diverso in cui cimentarsi e destinato fondamentalmente ai suoi fan maggiormente affezionati.
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