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13 ottobre 2002… Grandi festeggiamenti per i trent’anni di attività discografica della prog band francese per eccellenza, gli Ange. Quale scenario migliore dello Zenith parigino, locale che ha visto alcune delle performance più memorabili del gruppo di Francis Decamps? Davanti a 6000 spettatori il gruppo regala uno show favoloso, lunghissimo e con numerosi ospiti presenti a celebrare questa vera e propria festa a base di grande musica. Dopo un lustro esatto da quella data esce questo cd, testimonianza dell’evento e contenente un ampio estratto di quello spettacolo, due ore e venti minuti assolutamente fantastici. La scaletta è formidabile, visto che si viaggia attraverso alcuni dei migliori episodi che gli Ange hanno creato nella loro lunga carriera. Se, infatti, chiunque abbia un minimo di conoscenze del mondo del prog sa bene che album quali “Le cimetiere des Arlequins”, “Au dela du delire”, “Emile Jacotey” e “Par les fils de Mandrin” sono opere di valenza artistica inestimabile, spesso ci si dimentica che anche negli anni ’80 e in quelli più recenti la band ha sfornato dischi di enorme qualità. Così, in questa serata speciale immortalata su “Zenit han II”, ci ritroviamo di fronte una serie di composizioni magnifiche, che spaziano dai capolavori immortali del calibro di “Sur la trace des fées”, “Au dela du délire”, “Ode a Emile”, “Si j’etais le Messie”, “Ces gens la” a brani provenienti dagli anni ’80 e ’90, nonché da quel “Culinaire lingus”, lavoro datato 2001 e pieno di prelibatezze. Anche dal vivo, anche in un’occasione speciale come questa, gli Ange dimostrano di essere capaci di amalgamare incredibilmente le sonorità del passato con quelle moderne, di essere stati bravissimi a modernizzare la loro proposta senza snaturarsi, senza dover scendere a compromessi, senza far precipitare il tasso qualitativo. Basterebbero le meravigliose “Cadavre exquis” e “Autour d’un cadavre exquis” a dimostrarlo, trascinanti e superlative anche in versione live. Avete già capito che si tratta di un cd da non lasciarsi sfuggire, ma ancora non abbiamo menzionato i singoli protagonisti di quella magica serata. Innanzitutto c’è quel Christian Decamps che da sempre guida la band, front-man di indubbie capacità artistiche e sceniche e cantore di tante meraviglie. Al suo fianco il figlio Tristan, che con le sue tastiere dà una linfa particolarmente vitale al nuovo sound Ange e capace anche di ritagliarsi uno spazio solistico affascinante con “Le bal des Laze”. La cantante Caroline Crozat si conferma degna partner del leader, grazie alle doti canore e al modo teatrale di porsi che risulta proprio tipico della band. Hassan Hajdi è chitarrista eclettico che infonde tanta energia e tanta passione, mentre la sezione ritmica formata da Thierry Sidhoum e Hervé Rouyer si presta anche dal vivo con precisione e puntualità. Questo il gruppo di base del 2002, ma in quella serata, come accennato, diversi ospiti sono saliti sul palco a festeggiare. Alcuni vecchi membri quali il chitarrista Claude Demet, il bassista Daniel Haas e il batterista Guénolé Biger sono presenti per l’esecuzione di alcuni classici brani dei seventies, ma non mancano le apparizioni del violinista Gille Perquignot, del cantante Francis Lalanne, dei chitarristi Jean- Marc Miro, Jean Pascal Boffo, Serge Cuenot, Norbert Krief (questi ultimi tre autori insieme a Hajdi e Demet di un’interpretazione magistrale di “Autour d’un cadavre exquis”), del percussionista Manu e persino di un pittore a creare un’opera mentre i musicisti suonano. Arricchite al più presto la vostra collezione degli Ange con questa nuova splendida gemma.
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