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E chi li ferma più? Negli anni ’90 la carriera del più celebre gruppo di rock sinfonico francese era diventata un’enorme incognita; il nuovo millennio, invece, ci ha restituito un gruppo pimpante e vitale, guidato da quel “vecchietto” di Christian Decamps che continua a mostrare una grinta che molti imberbi frontmen possono solo invidiare. E gli Ange vivono così questa nuova giovinezza nel migliore dei modi, tra dischi in studio realizzati con una certa frequenza e sempre apprezzabili e attività concertistica continua con lo spirito di sempre. Il 2009 vede l’uscita di questo nuovo prodotto che ripete la formula del precedente disco dal vivo, con un cd accompagnato da un DVD, entrambi a testimoniare l’ultima tournée della band. Per chi conosce già bene l’attività di Decamps e soci basterebbe dire che si tratta del solito prodotto validissimo, da cui vengono fuori tutte quelle qualità degli Ange recenti che già conosciamo a menadito. Volendo approfondire un po’ il discorso, rimarchiamo il fatto che abbiamo di fronte una line-up ormai consolidata e affiatatissima, la cui stabilità favorisce la perfezione di ogni meccanismo. E così sul palco i musicisti continuano ad incantare, il rock sinfonico e teatrale si conferma dirompente e attuale e le canzoni volano via in scioltezza. Ormai vicini ai quarant’anni di carriera e con un repertorio ampissimo gli Ange sanno accostare brani di un passato glorioso e composizioni recenti come se nulla fosse, perché le loro prove più recenti hanno convinto pienamente e regalato quelli che probabilmente diventeranno nuovi “classici”. L’album “Souffleurs de vers” aveva mostrato un alto tasso di tecnologia, l’impatto live ce li restituisce in qualche modo più “ruspanti”, ma senza far perdere quel senso di modernità evidente anche con qualche innesto non troppo invadente di elettronica. “Exode”, “Aurelia” e “Ode à Emile” sono brani simbolo che hanno fatto storia, ma la title-track dell’ultimo lavoro è uno spettacolo anche dal vivo e i suoi diciannove minuti sono forse il vertice del doppio documento. E, spendendo anche qualche parola sulla parte video (che ovviamente contiene qualche traccia in più rispetto al cd), non possiamo che ribadire come il gruppo faccia capire ancora una volta il motivo per cui quando si commentano i loro spettacoli ci sia sempre un accostamento delle parole “musica” e “teatro”. Già immagino che qualcuno punterà il dito contro la routine “disco in studio – concerti - disco live con DVD” su cui sembrano ora puntare gli Ange, ma bisogna innanzitutto dire, ad onor del vero, che, andando a confrontare le scalette, “Souffleurs de vers tour” può essere considerato come “complementare” al precedente live “Le tour de la question” e non certo come “doppione”. Inoltre, e qui viene il bello, sfido chiunque a dire che non è sempre un piacere ascoltare un repertorio tanto valido e guardare le immagini dal vivo di una band così in forma e capace di trasmettere un “magnetismo” così forte.
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