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Qualcuno potrà dire che di un nuovo disco dal vivo d’epoca degli SBB non se ne sentiva il bisogno. Ma è facile avanzare subito delle obiezioni ad una tale affermazione. Si può tirare in ballo il completismo, così come si può subito far notare che anche in questa occasione si è cercato di catturare un momento particolare della carriera della formazione polacca, che rende ghiotto e interessante il nuovo appuntamento discografico. Soprattutto, bisogna ricordare che il trio guidato da Jozef Skrzek è una di quelle macchine da palcoscenico straordinarie, che fanno della dimensione concertistica il loro habitat naturale e che riescono a rendere ogni loro esibizione unica e meritevole di essere ricordata. Il nuovo live è la testimonianza della performance tenuta dagli SBB al festival “Jazz na Odra”, a Wroclaw, il 23 marzo 1975. Jozef Skrzek (voce, basso, piano, tastiere e armonica), Apostolis Anthimos (chitarra) e Jerzy Piotrowski (batteria) erano senza dubbio in uno dei momenti di massimo fulgore. Nella registrazione che abbiamo oggi modo di ascoltare, notiamo come a tratti suonano come un power-trio senza freni, con la chitarra disinibita a volare spericolata, mentre in altri momenti si concentrano sulla loro personalissima visione del progressive rock, impegnandosi in quelle composizioni chilometriche dalle dinamiche particolari che hanno reso così unica la loro musica. In mezzo a tutto questo, tanta, anzi tantissima improvvisazione; sia all’interno degli stessi brani eseguiti (spesso senza soluzione di continuità), sia attraverso gli immancabili momenti solistici (tre tracce sono interamente dedicate a basso, batteria e piano). E il sound è quello grezzo, sanguigno, caratteristico dei primi anni di attività degli SBB con quei timbri sporchissimi eppure così calorosi e coinvolgenti, tra distorsioni ed effetti, a partire dai fendenti lanciati dal sintetizzatore Davoli suonato da Skrzek. Ne deriva, inevitabilmente, una performance carica di vibrazioni e ad alto tasso di adrenalina, coinvolgente sia per il modo di suonare dei musicisti, sia per il repertorio eseguito, che è incentrato principalmente su tre brani lunghissimi che sono da sempre dei cavalli di battaglia della band: “Pamiec w kamien wrasta”, “Z ktorych krwi krew moja” e “Wolnosc z nami” (quest’ultima “spezzata” in due tronconi). Sotto certi aspetti (come è evidenziato anche nelle note del libretto) si può dire che viene “fotografata”, in quel 1975, una fase di transizione per gli SBB, che contemporaneamente alla tournée che stavano avviando erano alle prese con la registrazione di nuovo materiale e anche dal vivo qualcosa sarebbe cambiato a breve con l’ampliamento della gamma di strumenti utilizzati e nuovi arrangiamenti proposti. La già nutrita discografia degli SBB si arricchisce, così, dell’ennesimo album live che testimonia la grandezza della band. Eppure, dopo anni e ascolti di cd che ci hanno fatto conoscere al meglio i concerti della band, è facile acquisire una vera e propria malattia, a causa della quale non solo non riusciamo a fare a meno del nuovo documento d’archivio, ma aspettiamo già il prossimo!
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