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Era un incontro destinato ad avverarsi prima o poi. Gli SBB, già autori di pagine importantissime della storia del prog, nella loro lunghissima carriera hanno avuto modo spesso di incontrare e collaborare con importanti jazzisti, primo tra tutti Tomasz Stanko. Questo cd ci offre la preziosa testimonianza di un’esibizione recente, registrata nel corso del 2015 in uno studio della Polskie Radio, in cui il celebre violinista Michal Urbaniak sale sul palco unendosi al trio classico, con Jozef Skrzek impegnato con basso, tastiere e voce, Apostolis Anthimos alla chitarra e forte del rientro del batterista storico Jerzy Piotrowski. E’ una di quelle occasioni in cui si ha un approccio molto libero alla musica, in cui il palco diventa laboratorio dove sperimentare, similmente a quanto facevano i King Crimson nei seventies, in cui ci si lascia andare anche ad un sound vigoroso e senza controllo, ma sempre pronto ad aprirsi a soluzioni più melodiche e d’atmosfera. Già l’apertura affidata ad “Odlot”, cavallo di battaglia adattissimo a prolungarsi con il gruppo pronto ad esibirsi in improvvisazioni e in spazi solistici, ci fa capire che tipo di concerto deve essere stato. E’ sul successivo pezzo da novanta, “Na pierwszy ogien”, tratto da “Nowy horizont”, uno dei primi e più importanti album degli SBB, che comincia il contributo, di circa mezz’ora, di Urbaniak. Il suo violino elettrico, che si alterna con le splendide fughe chitarristiche, rende ancora più trascinante questo brano, ma è col successivo “Wizje” che probabilmente si tocca il momento più emozionante. La composizione, già di per sé, si presta esattamente come “Odlot” a dialoghi e lunghi solos; così, in oltre undici minuti, i musicisti danno sfoggio della loro classe in una infuocata jam che vede fin da subito protagonista il violino e che vede una tensione sempre crescente forte di un motore ritmico via via più veloce e potente. Neanche il tempo di riprendersi ed ecco un altro momento clou dei concerti degli SBB, con la diretta ed epica “Walkin’ around the stormy bay”, che qui assume nuova forma grazie agli interventi di Urbaniak. A concludere questa lunga parte, interamente strumentale, dello spettacolo con la presenza del violinista, un bellissimo ripescaggio, “360 do tylu”, anch’esso ad ampio respiro, robusto e fantasioso, con i musicisti pronti a inseguirsi e a darsi il cambio nell’ennesima contaminazione che mostra la loro abilità a muoversi su labili confini stilistici, tra hard-rock, progressive e venature jazzistiche. I brani che seguono, pur senza la presenza di Urbaniak tendono a mantenere viva l’atmosfera che si è creata. Si parte con l’inedito “Dla janka”, un sonnolento, ma interessante blues, seguito da un’improvvisazione di circa sette minuti che vede sugli scudi batteria e tastiere e dall’ennesima, splendida, versione di “Z ktorych krwi krew moja”, per l’occasione ribattezzata “Z milosci jestem”. Conclusione affidata ad una delle più belle composizioni della band, “Memento z banalnym tryptykiem”, da anni proposta dal vivo in versione ridotta di poco più di nove minuti, con un rock sinfonico di altissimo livello. E’ vero che la discografia degli SBB è già ricchissima di episodi live, ma possiamo dire che questo cd ci permette di ascoltare un vero e proprio evento speciale e presenta tutte le caratteristiche per essere considerato un documento imperdibile.
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