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Quasi in contemporanea con l’uscita del cofanetto “Omnibus-3”, viene pubblicato il nuovo lavoro del progetto multinazionale dei Samurai Of Prog, dal titolo “A quiet town”. Come per “Anthem to the phoenix star” del 2022, anche questa nuova opera vede Marco Grieco nelle vesti di autore di musiche e testi. Una vera e propria promozione sul campo a membro effettivo della band per il polistrumentista, dovuta anche ai numerosi impegni che vedono occupato Steve Unruh con i “suoi” Resistor e con gli Unitopia che non gli permettono, se non con interventi in qualche brano, una presenza costante nel gruppo. ”A quiet town” è un album a tema… giallo… Un giovane detective è contattato telefonicamente da un’amica d’infanzia, affinché si rechi in una piccola città della contea di Gadsden dove, lei ed un testimone, gli comunicheranno informazioni importanti relative ad una organizzazione criminale. L’appuntamento è alla chiesa del Redentore e qui il detective trova il corpo senza vita dell’amica, vittima di uno strangolamento. Iniziano le indagini, gli interrogatori dei “soliti” insospettabili, fino alla/e soluzioni del caso. Il tutto viene come sempre ottimamente presentato dal trio Pörsti, Bernard e Grieco e da tutti gli interpreti chiamati per l’occasione. Il lavoro si sviluppa in dieci capitoli e si apre con “Smile forever”. L’armonica e la chitarra dal gusto blues ci ricordano di essere nel sud degli Stati Uniti ma, ben presto, il brano si sposta verso atmosfere più sinfoniche con i synth in evidenza, la chitarra elettrica graffiante (Ben Craven) e la voce di Ron Alonso che ci descrive la scoperta del cadavere dell’amica. Il flauto ed il violino fanno capolino qua e là mentre l’organo ecclesiastico accresce il pathos e l’inquietudine del pezzo. “The crime”, che segue, è uno strumentale che “flirta”, in alcuni momenti almeno, grazie al violino di Unruh, con le sonorità dei Kansas prima maniera. “The priest” continua nella commistione tra atmosfere diverse, dai momenti pastorali dominati dal flauto a quelli più sinfonici con (anche) una scappatella nel… ragtime! Unruh ritorna alla voce (ed al violino) nella successiva “The businessman”: una composizione rocciosa, con un grande sostegno ritmico, un ispirato “solo” di Grieco ed il valido apporto dell’elettrica di Toni Jokinen. Con “The major” entra in scena un altro vocalist di casa nostra, Ivan Santovito (IsProject). Grandi cori, lampi di genesisiana memoria ed un pizzico di flauto (Olli Jakkola) infarciscono il tutto. Certamente uno degli high-lights dell’album. “The doctor” inizia con una buffa (un omaggio agli Who di Tommy… ”There a doctor I’ve found”?) e cadenzata sezione, poi lo sviluppo è più tradizionale con chiari rimandi al Banks d’annata e con la voce di Marco Vincini sempre molto espressiva. In “Dance of Clues”, i cui primi secondi rammentano il tema principale di “Tubular bells”, apprezziamo l’estro di Grieco, in una composizione per solo pianoforte, tra classica ed ancora… ragtime. ”The solution-part 1”, il brano più lungo della raccolta (quasi dodici minuti) vede l’esordio nel mondo “Samurai” di Michael Trew (vocalist dei Moon Letters), ottimo nell’interpretare i vari personaggi coinvolti (il dottore, il detective, il prete). Si tratta, probabilmente, del pezzo che più omaggia i Genesis dei ’70 con ancora il flauto e le tastiere “banksiane”, come accade del resto anche nella seguente “The solution-part 2” (alla voce Andy Nixon). Il cd si chiude con “The report”: il ticchettio della macchina da scrivere a rimembrarci il rapporto scritto sull’omicidio, poi, con il sax di Linus Kåse, inizia una brillante cavalcata strumentale, dai contorni anche jazzati. Il nuovo lavoro dei “Samurai” non ci lascia delusi. Musica di grande qualità ed ospiti di livello: se proprio vogliamo individuare un “difettuccio”, lo riscontriamo nelle melodie non sempre di “facile presa” e difficilmente cantabili mentre, magari, si gusta l’album, comodamente seduti in poltrona, leggendone le liriche. Sicuramente Bernard, Pörsti e Grieco saranno già al lavoro per un nuovo capitolo della loro discografia: vedremo ed ascolteremo quale sarà il prossimo regalo…
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