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Da qualche anno, a scadenze regolari (2018/2021/2024), i sempre attivissimi Samurai Of Prog, pubblicano degli splendidi box contenenti 4 cd che altro non sono che le ultime quattro uscite inedite in ordine cronologico. A rendere più appetibile la proposta, ogni cd contiene una o più tracce che erano state escluse dalla “release” ufficiale. Facendo un passo indietro ed un po’ di cronistoria, abbiamo nel 2018 “Omnibus-The early Years” contenente “Undercover”, “Secrets of disguise”(doppio cd) e “The imperial hotel”, il tutto corredato da nove bonus tracks. Nel 2021 è la volta di “Omnibus 2-The middle years” che contiene “On we sail”, “Archiviarium”, “Toki no kaze” e “Beyond the wardrobe” a cui si aggiungono cinque brani inediti. Di questi giorni (febbraio 2024) è la pubblicazione di “Omnibus-3” che racchiude “The lady and the lion”, “The white snake”, “The spaghetti epic n. 4” ed “Anthem of the Phoenix star” (tutti già recensiti su Arlequins), arricchito da quattro nuove composizioni, una per ciascun cd. Ed è di queste ultime che ci occuperemo. “From midnight to dawn” (su “The lady and…”) rompe, per così dire, con il fil rouge dell’album che erano le fiabe dei fratelli Grimm. Si tratta di uno strumentale di dieci minuti, composto da Alessandro Di Benedetti, dall’approccio più fusion con i vocalizzi di Lauren Trew ed il sax di Marek Arnold (assoluto protagonista) a sancirne le principali direzioni e con un efficace intervento della sei corde di Ruben Alvarez. Le tastiere dell’autore ed una ritmica adeguata chiudono il cerchio. La traccia aggiuntiva di “The white snake” è invece opera di Mimmo Ferri e segue il trend dell’album originale essendo, “The three feathers”, una fiaba dei Grimm. Anche qui oltre dieci minuti interamente strumentali con incursioni nel jazz-rock ed il notevole contributo di Beatrice Birardi, al vibrafono ed allo xilofono, che aggiungono magia al pezzo. Il “regalo” offerto da “The spaghetti epic n. 4” è un brano di Octavio Stampalia, “Secondo millennio”, poco più di cinque minuti e mezzo. L’atmosfera che si respira ben si sposa con quella western dei sei brani dell’album: le tastiere creano un mood misterioso e poi effervescente, mentre basso, batteria e flauto ci immergono completamente nei fumosi saloon e nelle polverose strade degli “spaghetti-western” nostrani. “Rebirth” è, per finire, il cadeau proposto da ”Anthem of the Phoenix star”, composto e confezionato da Marco Grieco. L’anima sinfonica dell’autore la fa ovviamente da padrone e le keys si prendono quasi tutta la scena, lasciando comunque spazio ad un bel guitar-solo di Peter Matuchniak. Chiudiamo con una doverosa curiosità: la versione originale di “The lady and the lion” conteneva il brano “A queen’s wish” con musiche di Alessandro Di Benedetti e liriche di Steve Unruh. Il pezzo, in principio, si intitolava “White skies” con testi dello stesso autore italiano ed era stato pubblicato su “Omnibus-2”. Ora, in questa riedizione, sono presenti entrambe le versioni (con in aggiunta la breve “White skies prologue”) con quella “musical” di Unruh che ha un nuovo mix. Sono talmente numerose le pubblicazioni dei “Samurai” che è facile perdersi qualcosa, speriamo quindi di aver chiarito, per gli aficionados, questo piccolo dilemma. Doveroso menzionare il lavoro, sempre di grande qualità, di quello che può essere definito il membro aggiunto del progetto: Ed Unitsky, autore di tutta la grafica dello splendido cofanetto.
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