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Secondo volume di materiale d’archivio per il danese Robin Taylor, che prosegue, così, la crescita esponenziale della sua ampissima discografia. “X position vol. 2” vede il ripescaggio di dieci composizioni datate 1985 e rielaborate attentamente con la tecnologia dei giorni nostri. Nelle note di copertina Taylor fa capire di quanto sia orgoglioso della musica contenuta in questo cd e spiega che non ha trovato una pubblicazione prima d’ora perché all’epoca, non avendo la possibilità di sfruttare tecniche di registrazione adeguate, il risultato finale non era proprio soddisfacente. Avendo oggi la possibilità di rimediare alle limitatezze degli anni ’80, Taylor è ritornato su quel materiale per completare quello che lui stesso definisce uno strano album. In realtà, chi già conosce la proposta dell’artista non troverà i tre quarti d’ora di questo lavoro molto strani: ci troviamo, infatti, di fronte ad una musica particolare, che parte dalla contaminazione di vari generi, visto che vede uniti insieme progressive, jazz, elettronica ed avanguardia, per arrivare ad un risultato finale in cui emerge un suono moderno e accattivante. Spesso è l’atmosfera tecnologica a farla da padrona e, nonostante, qualche momento in cui la sperimentazione è elevata, tra voci filtrate, dissonanze e ricerca sonora, scaturiscono sempre sensazioni positive e non si denota una difficoltà di ascolto particolarmente elevata, soprattutto per chi è avvezzo a certe sonorità. Inoltre, è da rimarcare che anche se c’è una varietà di temi abbastanza ampia, visto che si passa da un sound d’atmosfera a soluzioni rock, da motivetti allegri ad un alone generale molto visionario, globalmente non si avverte la minima disomogeneità. Chi sta seguendo la carriera di Robin Taylor, quindi, avrà non pochi motivi di interesse per far suo questo nuovo prodotto del prolifico musicista.
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