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Produrre un album all'anno non basta più ai Flower Kings: da un po' di tempo lo producono doppio... e sarebbe triplo se ci fossero i vecchi LP! Chi ama la musica di Roine Stolt e soci non potrà dire di rimanere senza materia prima...! Diviene anche difficile fare una recensione seria, una recensione correlata da almeno un paio di ascolti dell'album: già è ci vogliono oltre due ore per farlo almeno una volta! Ad ogni modo.... Il primo dei due cd di cui si compone l'album è occupato quasi per intero dalla suite "Garden of dreams": già da sola è un'ora di musica. In essa il gruppo accentua ed espande la componente mistico-riflessiva che sempre più ha preso piede nella propria produzione, pur sempre nell'ambito dell'ormai classico stile Flower Kings, fatto di Prog sinfonico allo stato quasi puro. Ci sono momenti alti e bassi, ovviamente, anche dal punto di vista ritmico, con gli alti maggiormente racchiusi nella prima parte, la seconda essendo un po' troppo immobile e riflessiva. Il cd2 si apre con tre brani molto in stile UK, anche piuttosto radiofonici (se non fosse per la durata), tra cui spicca la splendida "Deaf, numb & blind". Lo strumentale "Power of kindness", in pratica un lungo assolo d'organo, ci fa rilassare per un po', prima di riaccelerare con "Psychedelic postcard". Questa continua alternanza di momenti pacati e quasi mistici è divenuta una costante dei Flower Kings; non si parla di newage o robe del genere, ma a volte si potrebbe anche fare a meno di qualcuno di questi episodi. Nel complesso comunque "Flower power" è un classico album di Stolt e soci che non deluderà chi già ama ascoltare questa sublimazione del Prog sinfonico. Può non piacere; a me piace... e parecchio!
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