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Una maniera per combattere le allergie, spiegato in parole grossolane, prevede la somministrazione delle sostanze verso le quali siamo sensibili fino ad arrivare alla desensibilizzazione. I Flower Kings hanno ottenuto in una buona fetta di pubblico, me compresa, questo risultato: sono partiti in quarta affascinando i cultori del prog con un paio di ottimi album e poi si sono persi nella ripetizione all'infinito e nella celebrazione di sé stessi, propinandoci fin troppo spesso brodaglie diluite ed insipide. Non passa anno senza che venga pubblicato un album della simpatica band svedese e le loro uscite discografiche sono un po' come il miracolo di San Gennaro: se non si ripete si cade nell'apprensione e nello sconforto totale nel timore che accada qualche sciagura. Ma veniamo a noi, come è questo nuovo album? Per fortuna vi posso dire che non è doppio! Abbiamo soltanto due pezzi di discreta lunghezza: il brano d'apertura, "Love Supreme" e, quasi in chiusura, "Drivers Seat", rispettivamente di 19 e 18 minuti. Che l'amico Roine stia imparando l'antico motto ellenico "ottima è la misura"? In effetti, tirando le somme, nel timbrare il cartellino, i Flower Kings hanno confezionato un prodotto piuttosto equilibrato, non dispersivo e questa volta senza troppi riempitivi, con la giusta dose di tutti gli ingredienti ormai noti e sfruttati: tanta melodia, un ambiente sinfonico all'ennesima potenza, cori cantabili, un sound a metà tra il vintage ed il tecnologico, ballad sin troppo melense condite da qualche timido tentativo di rinnovamento. Insomma la ricetta è quella che conoscete bene: questo gruppo non riserva proprio più sorprese. Non pensiate che dietro il mio sarcasmo si nasconda del disprezzo: questa prova è tutto sommato godibile e ben realizzata, come del resto tutti gli altri album, che sembrano però usciti da una catena di montaggio. Prevale come al solito una certa propensione allo Yes-sound, condito con tutti quegli espedienti ritmici e rumoristici che la band sa ben assemblare. I fans saranno sicuramente soddisfatti, ma non condivideranno la stessa sorte coloro che hanno il desiderio di disintossicarsi un po'.
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