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Secondo album da quando Neal Morse è rimasto folgorato sulla via di Damasco, "One" prosegue" negli intenti predicatori del suo predecessore "Testimony", anche se rispetto ad esso risulta un po' meno pedissequo. La storia narrata non è il massimo in quanto ad originalità (mai sentita la parabola del figliol prodigo? Beh, non ne siamo molto lontani), ma le liriche si relazionano senz'altro positivamente con la musica, meno ripetitiva rispetto a "Testimony" e con maggiori spunti interessanti. A dire proprio tutta la verità, "One" si presenta proprio come un gran bell'album, almeno secondo il sottoscritto, in puro stile Neal Morse (che, come al solito, si occupa di tutti gli strumenti, tranne batteria -appannaggio di Mike Portnoy- e basso), ovvero un rock americano di ampio respiro, con buone atmosfere sinfoniche, belle armonie e discreta melodia. In effetti si può affermare che si tratta del nuovo Spock's Beard, senza però il resto della band! Non c'è nulla di nuovo dunque, si potrebbe dire, ma quanto abbiamo qui è un album di quasi 80 minuti ricco di spunti interessanti e godibile dal primo all'ultimo minuto, quasi mai monotono o sulla stessa falsariga. In effetti Neal ha composto forse il suo album più vario e Prog dai tempi del primo Spock's Beard, con situazioni musicali abbastanza varie. Non si pensi che, trattandosi di rock cristiano, "One" si presenti come una lunga predicazione senza quell'anima rock che consente una godibilità a prescindere dai testi. Al suo interno, nelle 8 tracce di differente lunghezza che lo compongono, possiamo ascoltare brani tirati ("Author of confusion" mi ricorda i Somnambulist) e momenti più intimistici o ampie aperture strumentali. Rimarranno forse delusi quanti si erano abituati a brani più diretti e di impronta FM. Certo, l'album soffre ancora di una certa verbosità, ma non a livelli parossistici come il suo predecessore e senz'altro è frutto del fatto che Neal ha una storia da raccontare e un messaggio da comunicarci, cosa di cui possiamo tranquillamente dimenticarci se si considera il cantato come parte integrante della musica. In definitiva, considero "One" un bell'album di Prog che posso consigliare a chiunque, sia agli interessati alle tematiche delle liriche, sia a quanti vogliono solo ascoltare buona musica.
Da notare che l'edizione limitata dell'album contiene un secondo CD contenente non meno di 9 canzoni; senz'altro un valore aggiunto che, questa volta, può meritare il prezzo aggiuntivo.
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