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Lo confesso, non avevo riposto molta fiducia in questo progetto, vuoi per la firma su un'etichetta popolare come l'Inside Out, vuoi per il fatto che si tratta di un supergruppo costruito praticamente a tavolino, vuoi anche per il monicker: in un attimo ho avuto la visione mentale del Titanic che affondava inesorabilmente sotto il peso della sua tronfia magniloquenza.
Tutto il mio pessimismo sembra fortunatamente iniziare a dissolversi con lo scorrere della splendida "All of above" (la lunga e variegata suite di 31 minuti che apre l'album) e al termine dell'ascolto ho finalmente realizzato di trovarmi di fronte ad un lavoro creativo e ricco di idee, anche se alcuni episodi, soprattutto il secondo brano, sono come orribili baratri in cui i nostri navigati musicisti avrebbero potuto fare a meno di inabissarsi: per capire di cosa si tratta provate a pensare per un attimo, se ci riuscite, ai (scusate il termine) "Bad English"! Da notare che l'ultimo brano è una reinterpretazione molto espansa ed opportunamente stravolta di un pezzo dei Procol Harum. Ma osserviamo in dettaglio quanto di buono resta: 55% = Morse, 30% = Stolt, 5% = Trewavas, 10% = Portnoy; sciogliete ed interpretate queste relazioni ed avrete una buona cognizione del peso relativo delle diverse variabili fuse in un'unica identità sonora. E' chiaro pertanto che la base di partenza è la musica degli Spock's Beard, ma su di essa giocano fantasiose variazioni dettate dalla spinta creativa degli altri artisti. Le parti vocali (soprattutto di Morse, ma in parte curate anche da Stolt) sono sempre estremamente melodiche ed ariose, alla stregua di vaporose nuvole che veleggiano alla deriva nel vento, le partiture chitarristiche hanno quel timbro inconfondibile che ci fa volare indietro all'età dell'oro, la batteria è forse un po' troppo geometrica, squadrata, e scrupolosamente tecnica: avrei preferito che Portnoy si fosse lasciato andare di più con la fantasia. Il ruolo di Trewavas è, come mi aspettavo, ininfluente ai fini del risultato finale. Adesso che vi ho fornito le coordinate non vi resta che scoprire da voi questo lavoro che merita in fin dei conti di essere esplorato.
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