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Difficile immaginare questo disco come a qualcosa di diverso da una sorta di omaggio al Prog ed i dubbi in tal senso vengono fugati fin dalle note iniziali di "The walls of Babylon": grande intro d'atmosfera alla "Wish you were here" seguito immediatamente da un crescendo alla "Watcher of the skies". I riferimenti (chiamiamoli così) non sono finiti qua: nel pezzo successivo ("Ghosts") viene inserito pari pari l'intro di "Dance on a volcano", per non parlare della YESseggiante "Am I really losing you?". No, tutto ciò non può essere casuale ed è quindi dando ciò per scontato che ci si può apprestare ad ascoltare questi 6 brani. Per ciò. che riguarda la musica originale dei PENDRAGON, pardon, di Nick Barrett, occorre dire che i dragoni con questo nuovo lavoro ripartono esattamente da dove si erano fermati col loro precedente "The world". Il Prog melodico, raffinato ed orecchiabile (provate a far ascoltare questi ultimi due album a vostra cugina) che caratterizza il nuovo corso della band può fornire le giuste carte per un livello di vendite soddisfacente che apra le porte ad un pubblico non più ristretto alla solita cerchia di appassionati. Basta solo che il buon Nick, nell'intento di affermare il proprio marchio di fabbrica, riesca a non riciclare se stesso all'infinito, trappola nella quale cade talvolta in questo "Window of life". Sto parlando comunque, l'avrete capito, di un bell'album, orecchiabile come dicevo, ma senza eccessivi compromessi: anche il pezzo più breve ("Nostradamus"), di cui è anche in circolazione un CD-single, non può essere considerato troppo commerciale. Il buon Nick ritaglia per se stesso e per la sua chitarra, come al solito, una parte di assoluto protagonista, riuscendo a trame fuori il meglio, pur non facendo gridare al miracolo. Le tastiere di Clive Nolan (qualcuno si ricordava che è ancora il tastierista dei PENDRAGON...?) sono piuttosto in sordina: non ci si può meravigliare se il buon Clive ha intrapreso una vasta serie di progetti personali. Tutto sommato nuovamente un buon album, se non altro gradevole, cosi come in effetti Nick vuole che sia la musica che produce, senza eccessive pretese se non quella di offrire qualcosa che viaggi bene nello stereo di ogni appassionato.
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