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Ormai il teatro Wyspianski di Katowice è una seconda casa per i Pendragon. Così, quando si tratta di nuove registrazioni dal vivo le garanzie arrivano dalla Polonia ed ecco che la Metal Mind ci propone un nuovo DVD che ci permette di (ri)vedere uno scenario ormai consolidato e che ben si presta a questo tipo di operazioni. Il concerto, datato 20 aprile del 2011, è lunghissimo: ben due ore e trentasette minuti! La scaletta è sensibilmente diversa dal precedente live “Concerto Maximo” (solo due brani di quest’ultimo li ritroviamo in “Out of order come chaos”), per cui possiamo tranquillamente dire che i due documenti possono essere visti come complementari. Si parte con la title-track dell’ultimo album “Passion” e quindi subito suoni tecnologici, riff duri, ritmi pesanti… Insomma, viene indossata la nuova veste pendragoniana già in pieno risalto negli album successivi a “Not of this world” e che ha un po’ diviso a metà i seguaci storici della band. Non che manchi la qualità, ma il gruppo guidato dal cantante e chitarrista Nick Barrett ci aveva abituato a quel sound romantico, ricco di parti strumentali ariose e melodie efficaci. Ed è proprio quando pesca da questo tipo di repertorio che riesce a coinvolgere e colpire maggiormente, come dimostra anche il pubblico presente che risponde con più entusiasmo. La sequenza “Back in the spotlight” – “Ghosts” – “Not of this world”, eseguita dopo il brano di apertura, è lì a dimostrarlo. E che bello riascoltare quelle cose che sono parzialmente mancate negli ultimi cd! Sarà anche nostalgia, ma non c’è niente da fare, le composizioni più affascinanti restano quelle del passato: “If I were the wind”, “Nostradamus”, “Last man on Earth”, “Paintbox” catturano e regalano emozioni tutt’oggi. Quei Pendragon che hanno un che di floydiano/cameliano, che eseguono composizioni di lunga durata, dinamici e con atmosfere sognanti e malinconiche al punto giusto (quelli delle coloratissime copertine di Simon Williams) ancora colpiscono al cuore. Nulla a che vedere con il gruppo più ruvido e oscuro, che ricorda un po’ gli Arena post “The visitor”, e che in sei anni ha sfornato il trittico “Believe” – “Pure” – “Passion”. “Comatose” è un po’ l’emblema di queste due anime diverse: una prima parte raffinata e romantica, una seconda caratterizzata da un pastiche poco riuscito di sinfonismi che sembrano essere lì per caso, suoni grezzi, aggressività e persino inserimenti elettronici. E il bello è che dopo tutta questa confusione si va a concludere con un assolo di chitarra assolutamente splendido! Solo alcuni degli estratti di “Passion” recuperano pienamente quelle caratteristiche del loro repertorio più classico ed infatti la seconda metà di “Empathy” e “The green and pleasant land” rievocano vecchie magie al contrario delle derivazioni più metal di altri brani recenti. Ad ogni modo, sul palco un carico Barrett è il solito mattatore carismatico, ma c’è l’ennesima conferma che Clive Nolan (sempre più… largo…) alle tastiere dà il meglio di sé quando si trova ad affiancarlo. Quando si incrociano i voli dei loro strumenti, o quando si lanciano in lunghi solos, i due sono capaci di cose assolutamente incantevoli. Peter Gee e da Scott Higham formano invece una sezione ritmica solida e perfettamente funzionale alle scorribande dei loro compagni di avventura. Con il DVD non potevano mancare dei filmati bonus, con un’intervista a Barrett e dei video che ci mostrano la vita dei musicisti in tour ed un “behind the scenes”. I Pendragon sono a un bivio? Il dubbio c’è… Riprendere la strada sicura del passato che per tanti anni hanno seguito, rendendo felice una foltissima schiera di seguaci del new-prog, oppure puntare su quell’aggressività moderna carica di energia? Di certo si mostrano ancora rodati e professionali, suonano bene e tengono alla grande il palco, ma un documento del genere, in una discografia sempre più ampia e piena di testimonianze live, resta soprattutto destinato ai fan.
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