|
Aspettavo questo cd degli Arena da un po' di tempo, curioso e speranzoso ma forse anche sospettoso e disilluso. Perché? Ho visto il primo concerto del gruppo a Londra due anni fa (due anni!), ho conosciuto Keith More (ex-chitarrista della band) e ho visto la speranza negli occhi di Clive Nolan (tastierista e deus ex machina insieme a Mick Pointer della band). Oddio, tutto questo non vuole aver alcun tono mesto o lamentoso. Gli Arena cambiano prima cantante, poi chitarrista e bassista... e allora? Sono finiti - diceva qualcuno. Ora posso dirvelo... visto che siete rimasti sulla corda abbastanza. "The visitor" è un cd da non perdere assolutamente. Ascoltando il cd in questione ci si rende immediatamente conto che la band è cresciuta parecchio e che questo lavoro rappresenta il grande salto. Chi non sapeva che la band doveva scrollarsi di dosso il passato marillioniano per creare un proprio stile? Chi non lo sperava? Ecco serviti. "The visitor" è un concept dalle mille sfaccettature, le cui parti sono inscindibili e che dall'inizio alla fine avvolge delicatamente o scuote furiosamente nei suoi ritmi, nelle sue melodie e nelle sue atmosfere. Non si può dire che il cd colpisca subito, eppure "A crack in the ice" apre le danze in modo egregio per trascinarci nel gorgo dei tredici brani che seguono. Cosa posso dirvi? Dopo l'ottima prova degli IQ, e questo cd mi rendo conto che il prog anglosassone non è poi così morto come si sospettava. Acquistare ad occhi chiusi...!
|