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E' ancora storia recente il rilancio del progetto Arena da parte di Mick Pointer e Clive Nolan, con il primo album in studio in sei anni, l'ottimo "The Seventh Degree of Separation" (2011), il ritorno del bassista John Jowitt tra le fila, al posto del dimissionario Ian Salmon, e l'ennesimo cambio di vocalist: Paul Manzi (Oliver Wakeman Band) a sostituire l'ormai consolidato frontman Rob Sowden. Com'è oramai consuetudine, il loro nuovo tour coincide con la produzione di un nuovo DVD, che segue i precedenti "Caught in the Act" (2003) e "Smoke and Mirrors" (2005), e ancora una volta è la generosa terra polacca a garantire la location per l'evento, per la precisione l'elegante Teatro Śląski di Katowice, che gli appassionati conosceranno ormai come le proprie tasche, vero e proprio banco di prova per le band, quanto lo era il Marquee londinese dei tempi andati, ma con un'atmosfera non certo altrettanto calorosa. Se l'esibizione è intesa come vetrina per i brani del nuovo album (ben sette ne sono estratti), il gruppo ha badato a riempire le due ore del concerto pescando intelligentemente dal back catalogue, prediligendo brani di presa sicura e immediata ma evitando troppe ripetizioni con i due video già pubblicati. Ogni album è rappresentato, con l'accento spostato sul sorprendente esordio "Songs from the Lions Cage" e, complice il ritorno di Jowitt che ne fu coautore, l'apprezzato concept "The Visitor". La band appare ben affiatata, con Paul Manzi perfettamente a suo agio nel ruolo di frontman, per quanto privo di un autentico magnetismo (ma anche di eccessive inclinazioni teatraleggianti a volte abusate dai suoi predecessori), potente sulle note alte, con un vibrato di impostazione hard rock, ma forse un po' incolore quando affronta le ottave più basse; ad ogni modo occorre tenere in mente che il suo incarico lo obbliga a ricalcare le linee vocali scritte per ben tre distinti cantanti, tutti con impostazioni molto differenti: giudicandola da questo punto di vista, la sua prestazione appare lodevole. Da parte sua, Jowitt, orfano degli IQ dopo 20 anni di militanza, rientra nei ranghi degli Arena con entusiasmo e rilassatezza, aggiungendo le sue distintive note pastose, duellando con John Mitchell negli intermezzi strumentali ma mantenendo un contegno che potrebbe stupire chi lo conosce come incorreggibile buontempone; in ogni caso impossibile sospettare i suoi 13 anni di lontananza dalla band. Mitchell dal canto suo conferma di essere chitarrista di indubbia scuola gilmouriana: se la strumentale "Serenity" non basta a convincervi, la sua citazione di "Sorrow" dovrebbe abbattere ogni dubbio. Nolan conduce le danze dal suo rack di tastiere oscillante, con il "vento" costante a scompigliargli la chioma, suona a memoria e conduce la sua orchestra ostentando sicurezza; con un simile aplomb Mick Pointer getta carbone nella caldaia del motore e conferma che anche un batterista può consolidare un suo stile personale pur non essendo un mostro di tecnica (ma i paragoni con i tempi marillioniani sono ormai stantii e fuori luogo). Gli highlight del concerto a mio avviso sono brani come le oramai storiche "Valley of the Kings" e "Solomon", infarcite di tastiere tintinnanti come carrillon, di trascinanti assoli di chitarra e parti vocali intrise di pathos; le mature composizioni degli anni di mezzo come "Visitor", "City of Lanterns/Riding the Tide", senza dimenticare veri crowd pleaser come "Crack in the Ice", "Don't Forget to Breathe" o gli episodi della serie "Crying for Help". Molto fedeli alle versioni di studio i nuovi brani presentati, che confermano una certa ripresa nel songwriting dopo il calo - o meglio, il senso di ripetizione - che si era avvertito nei dischi da "Immortal?" in avanti. Per ciò che riguarda l'aspetto visuale, la squadra di cameramen coinvolta garantisce una buona varietà di inquadrature, primi piani sempre coerenti con lo sviluppo dei brani, panoramiche aeree, riprese che riproducono l'impressione di assistere dalla platea del teatro. I contenuti extra di questo ottimo DVD, presentato in una piacevole confezione cartonata, contengono il piatto forte di ulteriori 20 minuti live filmati come "official bootleg" a Varsavia durante lo stesso tour del 2011, oltre alla consueta intervista ai due fondatori Nolan e Pointer.
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