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I PENDRAGON iniziano questo loro quinto album in studio in modo abbastanza singolare, ovvero con un brano cantato in italiano (lasciamo perdere la pronuncia...) e in stile gregoriano, lo stesso brano che dà il titolo al CD e ne fornisce l'ispirazione, nata, secondo le parole di Nick Barrett, a Venezia alcuni anni fa. C'era un minimo di timore che l'oramai storica gruppo ripetesse in carta carbone la proposta degli ultimi due lavori, non perché questa risultasse scadente, quanto perché c'era il rischio di arenarsi in un cliché, magari di successo, ma stancante se ripetuto una terza volta. Questo rischio viene fugato come detto fin dal primo brano, ma anche con lo scorrere delle altre sei composizioni. Ormai i PENDRAGON hanno uno stile proprio che non viene di certo tradito in questo album, questo sia detto per chiarezza: quello stile melodico, quell'impatto strumentale e quella raffinatezza negli arrangiamenti che ben conosciamo è sempre là. C'è forse da notare una minor invadenza della chitarra, maggior qualità e varietà al posto della quantità, assieme a un ritrovato ruoto delle tastiere, ma non ci si lasci ingannare: tutta la musica è sempre composta dallo stesso Barrett.
L'album vero e proprio inizia con "As good as gold", una tipica canzone in stile PENDRAGON che aprirà sicuramente con successo i prossimi concerti. I pezzi successivi "Paintbox" e "The pursuit of excellence" non rimangono troppo impressi nella memoria dell'ascoltatore: il primo è un brano piuttosto lento, con delle buone atmosfere e delle belle aperture melodiche, ma un po' moscio in definitiva; il secondo è un breve intermezzo elegiaco per tastiere e voce che introduce alla seconda parte del CD. C'è da dire che i brani di questa seconda parte, le pièces-de-resistance, sono sicuramente gli episodi migliori e più creativi, a partire da "Guardian of my soul", ma anche l'ottima "The shadow" e, soprattutto, "Masters of illusion", tutte composizioni dalla durata che si aggira sui 10 minuti o più. Le prime copie dell'album messe in circolazione contengono addirittura un altro CD con 4 canzoni, per un totale di 19 minuti di musica extra. Due di esse sono versioni editate di altre già presenti sul 1° CD, ovvero "As good as gold" e "Masters of illusion", mentre le altre due, "Schizo" e "The king of the castle", sono inedite. La prima presenta alle mie orecchie una miriade di riferimenti floydiani in poco più di 6 minuti, quindi mi sento decisamente di preferire la seconda. Menzione finale per il consueto artwork di Simon Williams, autore anche degli splendidi disegni interni del booklet.
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