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Mr. Clive Nolan, agli inizi degli anni ’90, mentre era membro dei Pendragon e prima della fondazione degli Arena, aveva dato vita a questo interessante progetto con il chitarrista Karl Groom ( Threshold) e la cantante Tracy Hitchings (Quasar-Landmarq). L’album, originariamente pubblicato nel 1990 (e ristampato nel 1997), esce ora per la polacca Metal Mind rimasterizzato. L’assenza della batteria diminuisce sensibilmente lo spettro sonoro a disposizione del trio in cui dominano le tastiere di Nolan su cui si inseriscono la chitarra liquida di Groom e la splendida voce della Hitchings, perfettamente a proprio agio con queste melodie cristalline. Una proposta quella degli SOAT particolare e lontana dalle tipiche atmosfere new prog ( si pensi ai contemporanei IQ, Jadis…), che sfiora la new age in alcuni momenti, ed i lavori solisti di Wakeman in altri. Nolan, seppur debordante con il suo set di tastiere, riesce anche ad essere etereo cesellatore di suoni, piuttosto che egocentrico costruttore di orpelli barocchi. La scelta per questo “The key: part one - The prophecy” è stata quella di dedicarsi a brani (ben 14) piuttosto brevi (dai 2 agli 8 minuti) alcuni dei quali, si pensi a “From the outside in”, anche dalle buone potenzialità commerciali e dai vividi ricordi floydiani (ultima era Gilmouriana). La personalità di Groom spicca invece in brani come “Duel” dal fare hardeggiante mentre la Hitchings è l’altra grande protagonista del progetto, la voce ideale per gli spartiti di Nolan. Nel complesso un lavoro senz’altro piacevole, ma non per tutti i palati data l’atipicità di quanto proposto.
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